sabato 21 dicembre 2013

IL MARKETING: IL BRAND MANAGEMENT o GESTIONE DI BRAND.

19 Dicembre 2013, ore 14:00, 7°LEZIONE di MARKETING 
a cura del Prof.re Corrado Corradini
presso la Libera Accademia delle Belle Arti LABA di Torbole.

La gestione del BRAND è la parte fondamentale della VISION, il BRAND infatti è il primo strumento di comunicazione che l'azienda gestisce per essere riconosciuta.
IL BRAND MANAGEMENT è l'applicazione delle tecniche di marketing strategico ad uno specifico prodotto, linea di prodotto o marca.
La gestione corretta del brand management dovrebbe aumentare le vendite, aumentando così il valore del marchio portandolo ad una buona posizione sul mercato.
Lo SCOPO è quello di aumentare il valore della marca presso chi la percepisce (consumatore).
Importante è la scelta iniziale del BRAND NAME:
Quali sono le caratteristiche per un BRAND DI SUCCESSO? Deve essere:
  • facile da pronunciare;
  • facile da ricordare;
  • facile da riconoscere;
  • facile da tradurre;
  • attraente;
  • suggerire caratteristiche e benefici del prodotto;
  • ricondurre all'immagine dell'azienda madre;
  • distinguersi per il posizionamento rispetto alla concorrenza;
  • registrabile facilmente (ufficio brevetti).

IL BRAND SI DIVIDE IN DIVERSE TIPOLOGIE:

-  IN BASE ALL'AMPIEZZA DEL PORTAFOGLIO PRODOTTI ( UNO O MOLTI):
  • MONO BRAND: richiama alla mente le caratteristiche funzionali del prodotto, è usato per uno o pochi prodotti;
  • FAMILY BRAND: è riferito a molti prodotti, qui è la situazione emotiva a fare da unione fra i vari prodotti.
-  IN BASE ALL'IDENTIFICAZIONE CON L'AZIENDA ( STESSO MARCHIO o DIVERSO):
  • CORPORATE BRAND: usato sia per i prodotti, sia per l'azienda (Es. Coca-Cola)
  • FURTIVE BRAND: che non si identifica con l'azienda. Rientra nelle strategie della MISSION aziendale.
-  TIPOLOGIE DIFFERENZIATE O IBRIDE ( MIX TRA BRAND DI PRODOTTO E BRAND AZIENDALE):
  • BRAND INCORPORATI: incorpora due marchi appartenenti a due diverse tipologie, è usato       quando il brand corporate è trainante.(Es.Mulino Bianco Barilla, incorpora sia il corporate brand, Barilla, che il family brand, Mulino Bianco).
  • BRAND INDIVIDUALI: ogni prodotto ha un nome distintivo che non richiama ne la famiglia, ne l'azienda (Es.Nutella).

Per i BENI INDIFFERENZIATI (COMMODITY), cioè prodotti di largo consumo dove il prodotto è lo stesso indipendentemente da chi lo produce(petrolio, benzina, farina, zucchero, cacao, cotone, metalli ecc.), non si usano praticamente mai corporate brand perché è sufficiente l'utilizzo dei marchio aziendale.

In conclusione vorrei richiamare l'attenzione su un FURTIVE BRAND italiano nato in Piemonte, si tratta di ANTIQUAfarina.
Antiqua è una farina macinata a pietra certificata che nasce solo da grani piemontesi provenienti da 45 aziende agricole riunite in un solo consorzio di garanzia. Essa conserva tutti gli elementi nutrizionali del grano per la presenza di tegumenti della crusca che grazie alla macinazione a pietra rimangono nella farina contribuendo ad uno stile di vita più sano. Come si può notare, visitando anche il sito, questo brand punta tutto sul prodotto e le sue caratteristiche funzionali facendo emergere l'azienda produttrice, l'azienda Molini Bongiovanni s.p.a., solo in un secondo momento.

venerdì 13 dicembre 2013

IL MARKETING: LA MATRICE SWOT

12 Dicembre 2013, ore 14:00, 6°LEZIONE di MARKETING 
a cura del Prof.re Corrado Corradini
presso la Libera Accademia delle Belle Arti LABA di Torbole.


SWOT è uno strumento di pianificazione strategica usato per valutare i punti di forza, le debolezze, le opportunità e le minacce di un progetto, un'impresa o ogni altra situazione in cui un organizzazione o un singolo individuo debba prendere una decisione per raggiungere un obbiettivo.
La matrice SWOT è utilizzata, nel marketing strategico, per capire se un'azienda sta andando bene o male, se la sua posizione e offerta è interessante, trovando la direzione da prendere e le opportunità per un nuovo modo di porsi verso il mercato o per cercarne di nuovi. Può considerarsi una verifica della mission.

L'analisi si avvale di:
  • ANALISI INTERNE: (analizzando punti di forza e debolezze) costituite dagli studi di carattere statistico-economico condotti all'interno dell'azienda utilizzando input originali. Bisogna focalizzare l'attenzione sull'IDEA e vedere se questa è VINCENTE.
  • ANALISI ESTERNE: (analizzando minacce ed opportunità) riguardano lo studio dei fenomeni e dei caratteri statistici ed economici condotte sul pubblico. Per convalidare lo SWOT ho bisogno di consultare le TENDENZE DI MERCATO.

Se l'obbiettivo sembra raggiungibile, le SWOT sono utilizzate come input per la generazione di possibili strategie creative, tramite la domanda e la risposta date da ciascuna delle seguenti domande:

  • Come possiamo utilizzare e sfruttare ogni forza?
  • Come possiamo migliorare ogni debolezza?
  • Come si può sfruttare e beneficiare di ogni opportunità?
  • Come possiamo ridurre ciascuna delle minacce?

DOVE POSSIAMO UTILIZZARE IL METODO D'ANALISI SWOT?
La matrice può essere usata la dove è stato definito con precisione l'obbiettivo da perseguire.
In particolare lo SWOT è usato anche in ambito strategico:
  • dalle organizzazione NO-PROFIT;
  • dalle organizzazioni GOVERNATIVE;
  • dai SINGOLI INDIVIDUI.
A riguardo DEI SINGOLI INDIVIDUI, ho trovato interessante ed utile applicare la matrice alla mia attuale situazione PERSONALE e PROFESSIONALE, per capire la direzione da prendere:





lunedì 9 dicembre 2013

IL MARKETING: LA STRATEGIA DI BUSINESS

05 Dicembre 2013, ore 14:00, 5°LEZIONE di MARKETING 
a cura del Prof.re Corrado Corradini
presso la Libera Accademia delle Belle Arti LABA di Torbole.

PLAN DO CHECK ACT - FAI, CONTROLLA ED AGISCI.
Il marketing strategico ci insegna che, se vogliamo avere successo e quindi realizzare la nostra mission, PRIMA DI AGIRE BISOGNA PIANIFICARE, poi "FACCIO" cioè entro nella fase pionieristica e comincio ad avere feed back sui quali faccio dei CONTROLLI e poi AGISCO.
La STRATEGIA DI BUSINESS è orientata alla ricerca del vantaggio competitivo attraverso l'analisi dei bisogni e delle preferenze dei clienti e dei modi in cui le imprese competono per soddisfarli, trovando le fonti generali di vantaggio competitivo cioè i fattori critici di successo (CSF).
Solo attraverso la pianificazione quindi ad un piano possiamo prevedere le aree strategiche di affari (SBU) considerando la piattaforma per la crescita, gli utili e i seguenti fattori critici di successo:

  • DENARO: Per l'azienda deve esserci sempre un POSITIVO FLUSSO CONTINUO DI CASSA, cioè la crescita dei ricavi e dei margini di profitto.
  • IL TUO FUTURO: il futuro non si prevede ma si determina investendo nel presente.Bisogna cercare nuovi clienti e/o distributori.
  • LA SODDISFAZIONE DEL CLIENTE: bisogna capire se il cliente è soddisfatto.
  • QUALITA': come è buono il prodotto o servizio?
  • SVILUPPO DEL PRODOTTO O SERVIZIO: Cosa c'è di nuovo per aumentare gli affari con i clienti esistenti e per trovarne di nuovi?
  • CAPITALE INTELLETTUALE: aumentere ciò che si sà è reddittizio.
  • LE RELAZIONI STRATEGICHE: nuove fonti di business dei prodotti al di fuori delle entrate.
  • COLLABORATORI DI ATTARZIONE E CONSERVAZIONE: la scelta dei collaboratori determina il FATTORE CRITICO DI SUCCESSO.Collaboratori con la capacità di fare, estendere ed essere a porata di mano.
  • SOSTENIBILITA': sono in grado di sostenere il processo? E'la capacità di mantenere il tutto in corso. La sostenibilità è al centro di tutte le relazioni di marketing, in fondo è la realizzazione e verifica della mission.

Un' analisi da tenere in considerazione quando ci si vuole approciare al mercato è il modello TEMPLES o PEST.
Questo modello va considerato una parte delle analisi estreme per lo svolgimento di un' analisi strategica e fornisce una panoramica di acuni dei diversi macrofattori che l'azienda deve prendere in considerazione. Si tratta di un utile strumento strategico per interpretare la crescita o il declino del mercato, la posizione delle imprese, il potenziale e la direzione delle operazioni.
TEMPLES è un acronimo utile per memorizzare i cambiamenti relativi alle principali aree che caratterizzano i mercati.


TECNOLOGIA: 
Tenere in considerazione il livello tecnologico del settore.
Quali?   Gli aspetti ecologici e ambientali, l'automazione,la tecnolocia di incentivi e il TASSO DI CAMBIAMENTO TECNOLOGICO.I cambiamenti tecnologici posso influenzare i costi, la qualità e l'innovazione.
Quali valori posso determinare? 
  • le barriere all'ingresso ( es. certificazioni europee CE)
  • minima efficenz a livello di produzione.
  • influenzare le decisioni di outsourcing (risorse interne) (es. compro la tecnologio fuori dall'azienda).
ECONOMIA:
I FATTORI ECONOMICI determinano o meno l'entrata in un mercato.
Quali?
  • LA CRESCITA ECONOMICA;
  • I TASSI D'INTERESSE (per ottenere il capitale);
  • I TASSI DI CAMBIO (della moneta);
  • IL TASSO D'INFLAZIONE (differenza tra il valore della moneta di un anno fa e oggi);
Questi fattori hanno un grande impatto sul mondo in cui operano le imprese e come prendono decisioni.
MERCATI:
Fattori che incidono sulla ricerca di mercato:
  • CRESCITA ECONOMICA;
  • CRESCITA DEMOGRAFICA;
  • IL POTERE D'ACQUISTO DELLA POPOLAZIONE;
  • LA DIFFUSIONE DELLA TECNOLOGICA.
POLITICA:
I governi hanno una grande influenza sulla salute, l'istruzione e le infrastrutture di una nazione.
Per favorire l'economia possono intervenire con:
  • LA POLITICA FISCALE;
  • IL DIRITTO AMBIENTALE;
  • LE RESTRIZIONI COMMERCIALI;
  • LE TARIFFE (musei, autobus, treni);
  • LA STABILITA' POLITICA.
LEGGE:
Come un paese emana leggi e regole che favoriscono o penalizzano i rapporti di mercato:
  • LE CAMERE DI COMMERCIO;
  • LA POSSIBILITA' DI RECUPERO CREDITI;
  • LE LEGGI CHE REGOLANO LE TRANSIZIONI BANCARIE;
  • LA VELOCITA' DELLE SENTENZE;
  • LEGGI EMANATE IN TEMPO REALE SU PROBLEMI IMPORTANTI;
  • LA SEMPLICITA' LEGISLATIVA.
AMBIENTE:
Fattori ambientali che includono:
  • LA METEOROLOGIA;
  • IL CLIMA;
  • I CAMBIAMENTI CLIMATICI.
che incidono sulla capacità produttiva o sui mercati. Bisogna cotrollare in particolare i settori del turismo, dell'agricoltura e le assicurazioni (es. Tsunami). Le aziende devono sviluppare la consapevolezza che i cambiamenti cliamtici influenzano lìoperaticità delle imprese, e quali sono i prodotti che posso offrire per la creazione di nuovi mercati e la diminuzione o distruzione di quelli esistenti.
SOCIETA':
Fattori sociali, aspetti culturali e di coscienza come:
  • LA SALUTE;
  • IL TASSO DI CRESCIT DELLE POPOLAZIONE;
  • LA DISTRIBUZIONE PER ETA';
  • LA CARRIERA;
  • TENDENZE SOCIALI CHE INFLUENZANO LA DOMANDA DI PRODOTTI DI UNA SOCIETA'.
Es. L'invecchiamento della popolazione può comportare una minore disponibilità al lavoro ( e quindi un aumento del costo del lavoro) con la mancanza dell'inserimento dei giovani e l'emigrazione intellettuale.

IL MARKETING E' UN INSIEME DI AZIONI, CONDIZIONI CHE DEVONO ARMONIZZARSI PER AVERE SUCCESSO.

lunedì 2 dicembre 2013

IL MARKETING: OPERARE PER MEZZO DELLA MISSION

28 Novembre 2013, ore 14:00, 4° LEZIONE di MARKETING 
a cura del Prof.re Corrado Corradini
presso la Libera Accademia delle Belle Arti LABA di Torbole.

LA MISSION E' L'INSIEME DI TUTTE LE ATTIVITA' CHE FANNO VIVERE L'AZIENDA E NE DETERMINA L'ESISTENZA!!!

Come dicevo nel post precedente, una delle fasi più importanti è il controllo della forza vendita dove la mission è quella di riuscire a vendere,come la mission del design è quella di dare un valore aggiunto all'oggetto, molto importante è anche lo studio di fattibilità cioè lo studio della possibilità di realizzare o meno un oggetto.

Per un' azienda è molto importante la direzione da prendere, cioè il suo ORIENTAMENTO.
Gli orientamenti del marketing strategico sono:

  • ORIENTAMENTO ALLA PRODUZIONEcon la rivoluzione industriale il mercato aveva più domanda che offerta, c'era bisogno di produrre di tutto e creare profitto. Una preoccupazione però era abbattere i costi di produzione e quindi ci si orientamento al prodotto;
  • ORIENTAMENTO AL PRODOTTO: grazie alle nuove tecnologie della produzione bellica ci si spostò verso la qualità del prodotto, arrivando alla sua differenzazione attraverso la ricerca, il design etc.;
  • ORIENTAMENTO ALLA VENDITA: con la fine delle guerre e della sua forte produzione ci fu la necessità di differenziarsi da un mercato saturo, per vendere bisognava differenziarsi;
  • ORIENTAMENTO AL MARKETING: con la saturazione delle vendite dove ormai tutti avevano tutto ci si dirige verso il marketing cioè ci si sposta sempre più verso i bisogni del consumatore per mantenere la produttività.
Le aziende che tengono il mercato partono sempre da un'analisi di mercato attraverso delle variabili, le 4P:
  • PRODOTTO;
  • PREZZO;
  • PUNTO VENDITA;
  • PROMOZIONE.
Con l'orientamento al marketign e quindi alle necessità del consumatore le 4P vengono trasformate nelle 4C:
  • CUSTOMER VALUE, valore percepito dal consumatore;
  • CHANGE,cambiamento che porta alla differenzazione;
  • CONVENIENCE;
  • COMMUNICATION;
L'ORIENTAMENTO AL MARKETING PREVEDE ANCHE UN PIANO MARKETING cioè la pianificazione della strategia aziendale, ed è diviso in:
  • i bisogni del mercato;
  • gli elementi di istintività dell'impresa;
  • definizione della CURVA DI VALORE del prodotto.
La CURVA DI VALORE è data dall'interesse del consumatore nel tempo di un oggetto o servizio, ed è determinata da "MI PIACE O NON MI PIACE"e dalle PROBLEMATICHE DEL PRODOTTO, infatti definisce i VALORI DI ATTRATIVITA' e gli OSTACOLI RISCONTRATI nell'area socio-culturale-mercato attraversodelle matrici.

LE MATRICI CHE DETERMINANO LA CURVA DI VALORE:


    1.   IDENTIFICAZIONE DELL'AREA STRATEGICA DI                 AFFARI O SBU BUSINESS STRATEGIC UNIT                           (MERCATO DA INDIVIDUARE): 

Queste matrici sono strumenti di analisi e gestione del portafoglio business di un'impresa tramite il quale il management decide come usare le risorse nelle varie attività.Tutte le matrici di portafoglio si caratterizzano per:
- una dimensione esterna, che vuole misurare il grado di attrattività dell'ambiente in cui il business compete;
- una dimensione interna, che vuole evidenziare la posizione competitiva del business rispetto ai concorrenti.

  • Matrice BOSTON CONSULTING GROUP:
  • Matrice GENERAL ELECTRIC: Prende il nome dalla società per la quale fu realizzata,viene costruita impiegando VARIABILI  AGGREGATE ( fattore tecnologico, demografico e innovativo) che sintetizzano i diversi fattori alla base della competitività del BUSINESS e dell'attrattività del settore e quindi portano al successo.

    2.    IDENTIFICAZIONE DELLE STRATEGIA DI                              SVILUPPO DEL PRODOTTO:
  • Matrice ANSOFF: La matrice permette di determinare quattro strade per incrementare il proprio business, attraverso i prodotti esistenti o di nuova concezione, in mercati esistenti o nuovi. Questo strumento aiuta le aziende a classificare le strategie di crescita intensiva e diversificativa e a valutare le implicazioni in termini di mutamento delle competenze necessarie per percorrere con successo i sentieri di crescita individuati.

ESSERE DIFFERENTI VINCE SEMPRE!!!

lunedì 18 novembre 2013

I COMPITI DELLA MISSION NEL MARKETING STRATEGICO

14 Novembre 2013, ore 14:00, 3°LEZIONE di MARKETING
a cura del Prof.re Corrado Corradini
presso la Libera Accademia delle Belle Arti LABA di Torbole.

Molto spesso capita di confondere i significati dell' espressione mission, vision e valori dell'impresa.
La mission è lo scopo dell'azienda serve a stabilire qual'è il suo fine, la ragione stessa della sua esistenza. Mentre la mission focalizza l'attenzione su ciò che l'azienda è attualmente, la vision  è la fonte d'ispirazione dell'impresa che guarda al futuro. I valori dell'impresa rappresentano le linee di condotta da seguire,ciò che per l'azienda è importante.
Se la vision è l’obiettivo futuro che l’impresa intende raggiungere, la mission ci dice in che modo vogliamo seguire per raggiungerlo.

La mission si deduce anche dallo statuto di un'azienda, società etc. dove dichiara pubblicamente cosa l'azienda farà. Una volta dichiarata e condivisa la mission diventa una guida pratica per l'azienda, un manuale.
La mission è la parte operativa dell'azienda e stabilisce le modalità attuative interne ed esterne, cioè quelle che permettono di arrivare sul mercato, delineando il vantaggio competitivo.
Attraverso la mission un'azienda diffonde i propri valori e la propria vision sia all'interno che all'esterno attraverso comunicazioni efficaci puntando a creare rapporti costruttivi e di coinvolgimento per arrivare ai suoi risultati.
Per arrivare al successo e creare profitto un'azienda ha bisogno di valori condivisi. Questi valori più sono condivisi, più generano una mission forte  che dev'essere applicata costantemente nel tempo per dare risultati positivi.
Altri compiti della mission sono trovare il giusto posizionamento dell'azienda inserendosi in centri nevralgici, configurare il consiglio di amministrazione e tutti i vari settori dell'azienda.
E' molto importante aggiungere che anche tutte le fasi del ciclo vita di un prodotto sono controllate dalla mission che attraverso le tendenze, il design, il feed back di mercato il piano marketing decide se un prodotto resta o meno sul mercato definendone le strategie :
  • caratteristiche e classificazione: durata, tangibilità e uso di un prodotto;
  • differenzazione: deve differenziarsi attraverso la forma, le caratteristiche, le prestazioni, affidabilità e reparabilità;
  • il design che può generare margine competitivo quindi vantaggio competitivo ed arrivare ad essere i primi sul mercato.

Un compito molto importante della mission è il controllo della produttività della rete vendita, cioè vedere se un prodotto crea profitto o meno.
Si riesce in questo intento controllando l'operato degli agenti di vendita a cui è affidato il compito di promuovere al meglio il prodotto. Si può dedurre che questa sia una delle fasi più importanti che bisogna gestire al meglio visto che decide il futuro dell'azienda.
Per questo è importante selezionare gli agenti, addestrandoli e trasmettendogli i valori e la vision dell'azienda dimostrandogli anche la qualità dei prodotti affinché questi siano motivati nella loro missione.

lunedì 11 novembre 2013

MARKETING STRATEGICO: I VALORI DELLA MISSION

07 Novembre 2013, ore 14:00, 2°LEZIONE di MARKETING 
a cura del Prof.re Corrado Corradini 
presso la Libera Accademia delle Belle Arti LABA di Torbole.

Durante la seconda lezione del corso di marketing è stato trattato l'argomento dei valori e dell'importanza che essi hanno all'interno del marketing strategico.

CHE COS'E' IL MARKETING?
Il marketing è un termine anglosassone spesso abbreviato con mktg.
E' l'arte e la scienza di individuare, creare e fornire valore per soddisfare le esigenze di un mercato di riferimento, realizzando un profitto.
Viene definito come quel processo sociale e manageriale diretto a:
soddisfare bisogni ed esigenze attraverso processi di creazione e scambio di prodotti e valori.
Negli ultimi anni si è preferito passare da una definizione universale ad una più relativistica:
<una funzione organizzativa ed un insieme di processi volti a creare, comunicare e trasmettere un valore ai clienti, ed a gestire i rapporti con essi in modo che diano benefici all'impresa ed ai suoi portatori di interesse>.

Vengono riconosciuti tre tipi di marketing:

  • marketing analitico: studio del mercato, della clientela e dei concorrenti;
  • marketing strategico: è un'attività di pianificazione, tradotta in pratica da un'impresa, per ottenere, pur privilegiando il cliente, la fedeltà e la collaborazione da parte di tutti gli attori del mercato.
  • marketing operativo: attiene invece a tutte quelle scelte che l'azienda pone per raggiungere i suoi obbiettivi strategici.
Tutto ruota intorno al processo matrimoniale (procreazione) con il processo scambio d'idee ed il processo scambio di beni ed è proprio di quest'ultimo che si occupa il marketing. Lo studio del processo di scambio e lo sviluppo tecnologico hanno fatto nascere l'economia moderna che oggi come oggi ha bisogno del marketing per riuscire a posizionare sul mercato il prodotto giusto nel momento giusto ed alla persona giusta.

Il marketing mira sopratutto ad adeguare l'offerta di prodotti o servizi ai bisogni e alle esigenze dei mercati-
obbiettivo ed all'uso efficace delle tecniche di determinazione:
  • del prezzo;
  • della comunicazione;
  • della distribuzione per informare-motivare e servire il mercato.

La maggior parte delle imprese di successo sono animate da uno scopo che va ben oltre il desiderio di ricchezza.
Dennis Blake fondatore dell'azienda elettrica internazionale AES, osserva:
<I profitti sono per l'impresa quel che l'aria è per l'uomo. Respirare è essenziale per vivere, ma non è lo scopo della vita. Analogalmente, i profitti sono essenziali per l'esistenza dell'impresa, ma non sono la ragione della sua esistenza.>
Vi sono tre concetti, strettamente collegati fra loro, estremamente utili per aiutare le aziende a pensare alla 
loro identità, al loro scopo e agli elementi fondamentali della loro strategia: i VALORI, la MISSION e la VISION. Essi sono il patrimonio culturale dell'impresa.

Per valori si intende genericamente un sistema di idee, modi di agire e attributi considerati importanti per se e quindi tali da informare l'azione dell'impresa, o del organizzazione in generale.
Un oggetto ha valore nel momento in cui viene utilizzato, nel momento in cui non viene utilizzato non ha alcun valore.

I valori sono quindi concezione del desiderabile:

  • Il desiderio viene soddisfatto per mezzo di valori.
  • Il segno grafico, la parola e la forma devono essere chiari perché esprimono valori.
  • Un oggetto ha valore perché viene desiderato.
Tutte le imprese hanno un sistema di valori più o meno ampio che è parte integrante del modo in cui esse vedono se stesse rispetto a interrogativi quali: chi siamo? cosa rappresentiamo? cosa vogliamo conseguire e
come vogliamo conseguirlo? cioè la mission dell'impresa.
I valori influiscono sull'impegno e la lealtà del personale e possono essere d'aiuto nello stabilire costruttive 
relazioni d'affari.

Un'ottima vision genera sempre un'ottima mission e un posizionamento molto forte, chiave del successo di aziende prospere e innovative.

martedì 5 novembre 2013

L'IMPORTANZA DELLA VISION NEL MARKETING STRATEGICO

31 Ottobre 2013, ore 14:00, 1°LEZIONE di MARKETING 
a cura del Prof.re Corrado Corradini
presso la Libera Accademia delle Belle Arti LABA di Torbole.

Solo con una VISION CHIARA si arriva al SUCCESSO!!!

Durante la prima lezione del corso di marketing è stato trattato l'argomento della vision e come essa si inserisca all'interno del marketing strategico. Ora provo a riassumere brevemente quello che il Prof. Corrado Corradini ha voluto trasmetterci.
Il termine vision (visione aziendale) è utilizzato nel marketing strategico per indicare la proiezione di uno scenario futuro che rispecchia gli ideali, i valori e le aspirazioni dell'azienda che fissa gli obbiettivi e incentiva all'azione al fine di creare aspettative nei consumatori.Un chiaro esempio può essere dato da Google e Microsoft.
Questo concetto è di solito usato con riferimento alle imprese ma anche ad associazioni o ad organizzazioni nonché in relazione ai singoli individui.
Una buona Vision deve:

  • essere chiara e ben definita;
  • riguardare il futuro;
  • essere immediatamente memorizzabile;
  • essere realistica;
  • entusiasmare coloro che la adottano.


Talvolta la vision può essere espressa mediante degli slogan (pay-off), che riassumono in modo istantaneo le intenzioni di una marca, di un prodotto o di un'azienda.Di pay-off famosi ce ne sono tantissimi, un esempio si può riscontrare in Coca Cola con Enjoy Coca Cola e Nike con Just do it.
La VISION è la base per arrivare ad un piano di marketing strategico.

Terminata la lezione mi sono soffermato a rileggere i miei appunti e ho provato ad immaginare la mia vision personale. A questo punto mi sono posto delle domande:Perché voglio fare il designer? Cosa voglio da me stesso? In che direzione voglio andare? come? dove? in che ambito?
Dopo aver svolto delle esperienze lavorative nel campo dell'architettura mi sono reso conto che c'erano delle mancanze nello studio degli interni, perciò ho voluto approfondire questo ambito e di conseguenza anche quello del prodotto. Da ciò è nata la voglia di potenziare la creatività senza perdere la mia personalità, per arrivare in futuro a creare soluzioni d'arredo e prodotti di qualità in modo tale da soddisfare le esigenze del committente.Inoltre voglio realizzare un'azienda mia che riesca ad esprimere al meglio il concetto di Made in Italy facendo entrare anche la mia regione, il Trentino Alto Adige, con le sue risorse, nel mondo del design.